franco battiato. la cura: 27 canzoni commentate

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pulizie di primavera

La cultura va sdoganata dai salotti degli intellettuali e la musica pop è buon mezzo per farlo. L'alternativa a Gabbani è Rovazzi, non Wagner, fai attenzione. Guardati in giro e vedi quanti articoli sui riferimenti culturali nella canzone stanno spuntando sul web. Magari ci fossero più Gabbani.
Che brano gustoso! Una fascinosa melodia pop con un testo fuori di testa, contemporaneo e garbatamente colto. Amore a primo ascolto. La spocchia degli "intellettuali" erigerà il solito muro tacciando Gabbani di "cultura spicciola", quando è proprio la pop-cultura accessibile a tutti il genio insito nella canzone. C'è chi tenta erigere muri e chi, con intelligenza 2.0, tenta di abbatterli.
"riferimenti colti"? Mezze frasi prese a caso per dare l'impressione di dire qualcosa di colto. Canzoncina orribile. Fra una settimana sará completamente dimenticata
cultura
l’intellettuale
ora che abbiamo fatto un po’ di pulizie…
il bello viene adesso.

franco battiato vs. james joyce. «Abbiamo fifa forse del cosmo?»

Perché l’essere consapevoli e certi della fine del mondo e del cosmo è il presupposto necessario che deve avere una possibile etica (e teologia) autenticamente contemporanea e all’altezza delle sfide odierne. (cfr. per un approfondimento il nostro commento a L'ombrello e la macchina da cucire in Battiato la cura 27 canzoni commentate, p. 90)
Sta a voi di intuire quella forza cosmica. Abbiamo fifa forse del cosmo? No. Mettetevi dalla parte degli angeli. Siate dei prismi. Lo avete in voi quel certo non so che, l'io più alto. Have we cold feet about the cosmos? No. Be on the side of the angels. Be a prism. You have that something within, the higher self.
FLORRY Dicono che quest’estate ci sarà la fine del mondo. KITTY No! ZOE (Scoppia in una risata) Gran Dio ingiusto! FLORRY (Offesa) Be’, ne parlavano i giornali, l’Anticristo. Oh, mi prude il piede. FLORRY They say the last day is coming this summer. KITTY No! ZOE (Explodes in laughter.) Great unjust God! FLORRY (Offended.) Well, it was in the papers about Antichrist. O, my foot's tickling.
ogni cosa si distruggerà con le sue stesse forze, gli astri cozzeranno con gli astri e nella conflagrazione universale tutti i corpi che adesso brillano in un ordine così armonioso bruceranno in un unico rogo.
Un razzo ascende con impeto al cielo e scoppia. Una stella bianca se ne distacca, proclamando la consumazione di tutte le cose e il secondo avvento di Elia. Lungo una fune infinita e invisibile tesa dallo zenith al nadir, la Fine del Mondo, una piovra a due teste in gonnellino da battitore... A rocket rushes up the sky and bursts. A white star falls from it, proclaiming the consummation of all things and second coming of Elijah. Along an infinite invisible tightrope taut from zenith to nadir the End of the World, a twoheaded octopus in gillie's kilts...
LA FINE DEL MONDO (Con accento scozzese) E chi ballerà la furlana, la furlana, la furlana? THE END OF THE WORLD: (With a Scotch accent.) Wha'll dance the keel row, the keel row, the keel row?
IL BERRETTO: (Con umore saturnino) Bah! Così stanno le cose. Ragionamento da donna. Ebreogreco è grecoebreo. Gli estremi si toccano. THE CAP: (With saturnine spleen.) Bah! It is because it is. Woman's reason. Jewgreek is greekjew. Extremes meet.
La morte è la più alta forma di vita. Death is the highest form of life.
«Una macchina da cucire con un ombrello» era una frase spesso citata da André Breton.
fondare una nuova modalità artistica e di produrre una forma di conoscenza svincolata dai saperi e dalle logiche convenzionali e tradizionali. (Ed è quello che Battiato e Sgalambro mettono in atto fin dal loro primo incontro.)
E poi quel manichino di cera Raymonde che andavo a vedere tutti i giorni per ammirare le calze fini come ragnatele e l’alluce a stelo di rabarbaro, come s’usa a Parigi. Even their wax model Raymonde I visited daily to admire her cobweb hose and stick of rhubarb toe, as worn in Paris.

james joyce vs. franco battiato. Ecco com’è che va il mondo!

p.14 I suoi segreti: vecchi ventagli di piume, carnets di ballo con le nappe, incipriati di muschio, un gingillo di perline d’ambra nel suo cassetto chiuso a chiave. Una gabbia da uccelli era appesa alla finestra soleggiata di casa sua quand’era bambina. Her secrets: old featherfans, tasselled dancecards, powdered with musk, a gaud of amber beads in her locked drawer. A birdcage hung in the sunny window of her house when she was a girl.
p.68 Si fida di me, la sua mano morbida, gli occhi dalle lunghe ciglia. Ora dove diavolo la sto portando di là dal velo? Nella ineluttabile modalità dell’ineluttabile visualità. Lei, lei, lei. Quale lei? La vergine nella vetrina di Hodges Figgis lunedì in cerca di uno di quei libri alfabetici che tu dovevi scrivere. Che occhiata penetrante le hai dato. Il polso attraverso al lacciuolo intrecciato del parasole. Vive a Leeson Park con una pena e ninnoli, donna di lettere. Parlane con qualcun’altra, Stefanuccio: un tipetto abbordabile. Scommetterei che porta quel busto reggicalze castigo di Dio e calze gialle, rammendate con lana bozzolosa. Parla di polpette di mele, piuttosto. Dove hai il cervello? Toccami. Occhi morbidi. Mano morbida, morbida. morbida. Mi sento solo qui. Oh, toccami presto, ora. Qual è quella parola nota a tutti gli uomini? Sono tranquillo qui solo. E triste. Toccami, toccami. She trusts me, her hand gentle, the longlashed eyes. Now where the blue hell am I bringing her beyond the veil? Into the ineluctable modality of the ineluctable visuality. She, she, she. What she? The virgin at Hodges Figgis' window on Monday looking in for one of the alphabet books you were going to write. Keen glance you gave her. Wrist through the braided jesse of her sunshade. She lives in Leeson park with a grief and kickshaws, a lady of letters. Talk that to someone else, Stevie: a pickmeup. Bet she wears those curse of God stays suspenders and yellow stockings, darned with lumpy wool. Talk about apple dumplings, piuttosto. Where are your wits? Touch me. Soft eyes. Soft soft soft hand. I am lonely here. O, touch me soon, now. What is that word known to all men? I am quiet here alone. Sad too. Touch, touch me.
p.76 Egli guardava le fessure nere degli occhi che si restringevano per l’avidità fino a che gli occhi divennero pietre verdi. He watched the dark eyeslits narrowing with greed till her eyes were green stones.
p. 92 Una ragazzina sbrigliata. (...) Ragazze in riva al mare. Busta strappata. Le mani nelle tasche dei pantaloni, vetturino fuori servizio, che canticchia. Amico di famiglia. Girrare, dice. Molo coi fanali, sera d’estate, orchestrina. Le belle, le belle, Quelle belle ragazze in riva al mare. Anche Milly. Baci giovani: i primi. Lontani ora passati. Mrs. Marion. Adesso legge appoggiata sulla schiena, contandosi le ciocche di capelli, sorride, si fa le trecce. (...) Labbra baciate, bacianti baciate. Labbra di donna piene vischiose. A wild piece of goods. (...) Seaside girls. Torn envelope. Hands stuck in his trousers' pockets, jarvey off for the day, singing. Friend of the family. Swurls, he says. Pier with lamps, summer evening, band. Those girls, those girls, Those lovely seaside girls. Milly too. Young kisses: the first. Far away now past. Mrs Marion. Reading, lying back now, counting the strands of her hair, smiling, braiding. (...) Lips kissed, kissing, kissed. Full gluey woman's lips.
p. 240 Oh meraviglia! Frescamorbida daromi la sua mano mi toccava, accarezzava: i suoi occhi su di me non si volgevano altrove. Rapito su di lei giacqui, le labbra piene tutte aperte, le baciai la bocca. Iam. Dolcemente mi fece passare in bocca il biscotto all’anice, caldo e masticato. Polpa nauseosa biascicata dalla sua bocca dolce e acida di saliva. Gioia: la mangiai: gioia. Giovane vita, le sue labbra che mi diede facendo boccuccia. Labbra morbide, calde, appiccicose gommogelatinose. Fiori erano i suoi occhi, prèndimi, occhi vogliosi. Caddero sassolini. Giaceva immobile. Una capra. Nessuno. Su tra i rododendri di Ben Howth una capra andava con passo sicuro, seminando uvetta. Dietro lo schermo delle felci rideva in un caldo abbraccio. Pazzamente giacevo su di lei, la baciavo; gli occhi, le sue labbra, il collo teso pulsante, i seni femminei pieni nella sua blusetta di lanina, i grossi capezzoli eretti. Le davo delle calde linguate. Mi baciava. Ero baciato. Tutta concedendosi mi scarmigliava i capelli. Baciata, mi baciava. O wonder! Coolsoft with ointments her hand touched me, caressed: her eyes upon me did not turn away. Ravished over her I lay, full lips full open, kissed her mouth. Yum. Softly she gave me in my mouth the seedcake warm and chewed. Mawkish pulp her mouth had mumbled sweetsour of her spittle. Joy: I ate it: joy. Young life, her lips that gave me pouting. Soft warm sticky gumjelly lips. Flowers her eyes were, take me, willing eyes. Pebbles fell. She lay still. A goat. No-one. High on Ben Howth rhododendrons a nannygoat walking surefooted, dropping currants. Screened under ferns she laughed warmfolded. Wildly I lay on her, kissed her: eyes, her lips, her stretched neck beating, woman's breasts full in her blouse of nun's veiling, fat nipples upright. Hot I tongued her. She kissed me. I was kissed. All yielding she tossed my hair. Kissed, she kissed me.
p. 477 C’era un’innata raffinatezza, una languida regale hauteur in Gerty, di cui erano prove inequivocabili le sue mani delicate e il collo del piede inarcato. Se solo il fato benigno avesse voluto che nascesse gentildonna di alto rango al suo giusto posto e se solo avesse usufruito d’una buona istruzione, Gerty MacDowell sarebbe stata tranquillamente alla pari accanto a qualsiasi altra gran dama, e la si sarebbe vista adorna di vesti preziose, con gioielli sulla fronte e nobili adoratori ai piedi in gara l’un con l’altro a renderle devoto omaggio. E chissà che non fosse questo, l’amore che avrebbe potuto essere, a donare talora al suo volto dai lineamenti così dolci, quella intensità dai mille taciti significati, e a impartire uno strano senso di vaga nostalgia ai begli occhi, quel fascino cui pochi sapevano resistere. Perché le donne hanno occhi così maliardi? Quelli di Gerty erano del più puro azzurro irlandese, messo in risalto da ciglia lucenti e nere sopracciglia espressive. There was an innate refinement, a languid queenly hauteur about Gerty which was unmistakably evidenced in her delicate hands and higharched instep. Had kind fate but willed her to be born a gentlewoman of high degree in her own right and had she only received the benefit of a good education Gerty MacDowell might easily have held her own beside any lady in the land and have seen herself exquisitely gowned with jewels on her brow and patrician suitors at her feet vying with one another to pay their devoirs to her. Mayhap it was this, the love that might have been, that lent to her softlyfeatured face at whiles a look, tense with suppressed meaning, that imparted a strange yearning tendency to the beautiful eyes, a charm few could resist. Why have women such eyes of witchery? Gerty's were of the bluest Irish blue, set off by lustrous lashes and dark expressive brows.
p. 478 Per un istante rimase silenziosa coi begli occhi tristi abbassati. Stava quasi per ribattere, ma trattenne le parole sulla punta della lingua. La sua indole le suggeriva di parlare apertamente: la sua dignità le disse di tacere. Le graziose labbra tennero il broncio per un po’, ma poi alzò gli occhi e scoppiò in una gaia risatina che aveva in sé tutta la freschezza di una prima mattina di maggio. For an instant she was silent with rather sad downcast eyes. She was about to retort but something checked the words on her tongue. Inclination prompted her to speak out: dignity told her to be silent. The pretty lips pouted awhile but then she glanced up and broke out into a joyous little laugh which had in it all the freshness of a young May morning.
p. 509 Le belle, le belle, quelle belle ragazze in riva al mare. Begli occhi che aveva, limpidi. È il bianco dell’occhio a dare risalto, non la pupilla. Sapeva quel che io? Certa. Come il gatto che sta dove il cane non può arrivare. Those girls, those girls, those lovely seaside girls. Fine eyes she had, clear. It's the white of the eye brings that out not so much the pupil. Did she know what I? Course. Like a cat sitting beyond a dog's jump.

Inneres Auge – Il tutto è più della somma delle sue parti. Franco Battiato, 2009.

tutte le parti, gli elementi che lo compongono devono essere in armonia tra loro a formare un tutto, il tutto, l’unità superiore.
Parabola buddhista degli uomini ciechi e dell’elefante
Dei discepoli si recarono dal Budda e dissero: «Signore, qui in Savatthi ci sono molti eremiti e dotti erranti che si danno a costanti dispute, alcuni che dicono che il mondo è infinito ed eterno e altri che dicono che è finito e non eterno, alcuni che dicono che l’anima muore col corpo e altri che continua a vivere per sempre e via di seguito. Cosa diresti, Signore, di loro?» Il Buddha rispose: «Una volta c’era un certo raja, che chiamò il proprio servo e disse: «Vieni, mio buon compagno, vai a radunare in un posto tutti gli uomini di Savatthi che sono nati ciechi… e mostra loro un elefante». «Molto bene, sire», rispose il servo e fece come gli era stato detto. Disse ai ciechi riuniti lì: «Ecco un elefante» e a un uomo porse la testa dell’elefante, a un altro le orecchie, a un altro una zanna, a un altro ancora il busto, il piede, il dorso, la coda, e il ciuffo della coda, dicendo ad ognuno che quello era l’elefante. Quando i ciechi ebbero sentito l’elefante, il raja andò da ognuno di loro e disse: «Allora, uomini ciechi, avete visto l’elefante? Ditemi, che cos’è esattamente un elefante?» A ciò gli uomini cui era stata porta la testa risposero: «Sire, un elefante è come un vaso». E gli uomini che avevano osservato l’orecchio risposero: ‘Un elefante è come un setaccio’. Quelli che avevano fatto conoscenza con una zanna dissero che era un vomere. Quelli che conobbero solo il tronco, dissero che era un aratro; altri dissero che il corpo era un granaio; il piede, un pilastro; il dorso, un mortaio; la coda, un pestello; il ciuffo della coda, una spazzola. Allora cominciarono a litigare, urlando «Sì, lo è!», «No, non lo è!», «Un elefante non è quello!» «Sì che lo è!» e così via, finché arrivarono alle mani in proposito. Fratelli, il raja era deliziato dalla scena. Così sono questi predicatori e dotti che sostengono varie visioni ciechi e non vedenti… Nella loro ignoranza essi sono per natura scontrosi, irascibili e polemici, ognuno difendendo l’idea che la realtà è così e così. In quella, l’Esaltato rese questo significato emettendo questi versi di sollievo: Oh, come si attaccano e polemizzano, alcuni che pretendono il nome onorato di predicatore e monaco! Poiché, litigando, ognuno si attacca alla propria visione. Tale gente vede solo una parte di una cosa. (Udana, VI, 4 68-69)


«Vagavo per i campi del Tennessee. Come vi ero arrivato, chissà». se stesso vs. sé

La natura dell’uomo è meccanica ed egli vive a un basso livello di coscienza.
Conoscere noi stessi nel modo necessario perché potessimo infine conoscerci era uno scopo estremamente ambizioso che poteva essere realizzato soltanto dopo molti anni di paziente e doloroso studio di sé. (cfr. Personalità empirica, «allenare la mente a nuovi stati di coscienza»). (...) All’inizio può essere difficile assegnare le nostre attività ai centri appropriati, ma con l’esperienza le cose diventano poco a poco più semplici. (cfr. Walker 1976, p. 19)
È soltanto in uno stato superiore di coscienza che un uomo può vedere se stesso e le cose intorno a lui quali realmente sono, e non semplicemente come egli immaginava che fossero.
(Walker 1976, p. 27)
Vagavo per i campi del Tennessee. Come vi ero arrivato, chissà
(La cura, 1996)
Correvo in un campo nel Suffolk
sperimentando nel contempo un sentimento innalzato della mia esistenza


georges gurdjieff vs. franco battiato

- La mente intellettuale presiede alla costruzione di teorie e al confronto delle cose tra loro.
- La mente affettiva è legata ai sentimenti ma non alle idee.
- La mente motoria è quella che controlla i movimenti.
- La mente istintiva è quella che regola le funzioni fisiologiche del corpo.
- La quinta mente è quella sessuale.
«L’uomo è una macchina che reagisce ciecamente alle forze esterne, esso perciò è privo di volontà ed esercita un controllo minimo o nullo su di sé. Ciò che dobbiamo studiare non è psicologia – giacché questa è adatta soltanto per l’uomo sviluppato, – ma meccanica». (cfr. Walker 1976, p. 15)

franco battiato vs. dalai lama

niente è come sembra / niente è come appare perché niente è reale
fin quando le due comprensioni, quella delle apparenze, ossia l'inevitabilità dell’interdipendenza, e quella della vacuità, che separa dalla convinzione (ndr. di vera esistenza), appaiono disgiunte, non vi è ancora la realizzazione del pensiero di Buddha.
«Niente è come appare» è l’apparenza, l’interdipendenza, l’effetto della vacuità, del «niente è reale», cioè della non esistenza.
«È tempo di lasciare questo ciclo di vite»! (L’ombra della luce, 1991)

d’ambrosio editore a TEMPO DI LIBRI, la prima fiera del libro di milano
Fabio D’Ambrosio editore partecipa a
“tempo di libri”
dal 19 al 23 aprile, fiera Milano Rho
EVENTI IN FIERA
mer 19 aprile 2017, ore 12.30
La scrittura eretica di Gaetano delli Santi
Caffè Garamond
Dallo schizoidismo dell’isola del sarcofago elettrolitico, dall’omologazione linguistica neurovegetativa, dalla teatralità dei conflitti urbani: l’agglutinazione plurilinguistica nella scrittura deviante di Giordano Bruno e di Gaetano delli Santi articolata in disappunti, scalfitture e corrosioni come somatizzazione critica del fallimento della comunicabilità sociale: impeti di eresia, escrescenze e combustioni verbali proteiformi e tridimensionalità performativa.
con Gaetano delli Santi, Franco Falasca, Paolo Jachia, Fabio D’Ambrosio e Alice Pareyson
testi di riferimento:
discolo di Gaetano delli Santi
corpus misticum di Gaetano delli Santi
in vino veritas di Gaetano delli Santi
mer 19 aprile 2017, ore 16.30
D’Ambrosio editore dalla carta al bit: vendere intelligenza senza offenderla
agorà Cambria
Occorrono nuovi approcci culturali ed editoriali che diano valore ai bit. La vendita della pubblicità non può essere la principale fonte di sostentamento, pena lo svilimento dei contenuti e quindi niente più prodotti da vendere.
Tre diversi esempi di volumi cartacei i cui contenuti sono ripensati per la fruizione e la monetizzazione per il web e le app.
L’editore deve scegliere cosa è opportuno rendere pubblico per fornire strumenti di analisi critica al fine di tradurre l’utopia in normalità.
con Fabio D’Ambrosio, Gaetano delli Santi, Franco Falasca, Alberto Improda, Alice Pareyson
libri di riferimento
battiato la cura 27 canzoni commentate di Paolo Jachia e Alice Pareyson
la creazione nota di Franco Falasca
maurizio cancelli, arte del territorio a cura di Franco Falasca
mer 19 aprile 2017, ore 18.30
L’esistenza di DIO, da Battiato a Sgalambro
Caffè Garamond
percorsi filosofici e letterari da Franco Battiato a Manlio Sgalambro con la partecipazione straordinaria di Riccardo Sgalambro e di:
Baudelaire, Joyce, Eliot, Hemingway, Leopardi, Dante, D’Annunzio, Schopenhauer, Guénon, Gurdjieff, Lama Tibetani, Nietzsche, Bibbia, Upanishad, Freud, Giordano Bruno.
con Antonio Carulli e Alessio Cantarella (autori di Caro misantropo), Paolo Jachia e Alice Pareyson (autori di battiato la cura 27 canzoni commentate), Piercarlo Necchi (filosofo).
libri di riferimento: battiato la cura 27 canzoni commentate di Paolo Jachia e Alice Pareyson
gio 20 aprile 2017 ore 13.30
I territori vanno vissuti o vanno abbandonati?
La natura NON ESISTE ma ogni luogo naturale ESISTE!
Sala Arial
Diritto universale a godere del Villaggio Terra e dei suoi frutti. Unico vero patrimonio e ricchezza, realtà che la storia espelle a favore della finzione massificata e mercificata, il NON essere.
Valore delle proprietà collettive, dei “Contratti di paesaggio”, dell’identità della vita, diritto di tutte le popolazioni del globo a non emigrare ed a difendere con forza i propri territori, contro l’emigrazione coatta e l’emarginazione inaccettabile.
con Maurizio Cancelli, Franco Falasca, Gaetano delli Santi, Fabio D’Ambrosio, Alice Pareyson
libri di riferimento: maurizio cancelli, arte del territorio a cura di Franco Falasca
dom 23 aprile 2017 ore 13.30
La cultura è al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio della cultura. La letteratura di Franco Falasca tra carta e bit
Sala Calibri
Finalmente l’essere si libera della Storia, dello Spiritualismo, della Civiltà, dello sperimentalismo asettico, dell’Altro da sé, ed eiacula nella solitudine quantica dell’Universo, senza verità, nella descrizione fenomenica sincera di ciò che appare in un flusso dove non c’è più lo psicologismo, per proiettarsi nel brivido dell’esistenza.
La letteratura di Falasca su carta o smartphone è razionale e metafisica, antidoto alla fragile psiche preda della paura delle difficoltà invisibili.
con Franco Falasca, Gaetano delli Santi, Giulia Niccolai, Fabio D’Ambrosio, Alice Pareyson
libri di riferimento: la creazione nota di Franco Falasca
EVENTI FUORI FIERA
ven 21 aprile 2017 ore 20.00
Tra il VUOTO e la MORTE
Insegnamento sul Buddhismo e le canzoni di Franco Battiato
Tempio buddhista di Milano Ghe Pel Ling
Via Euclide 17 (MM1 Villa SG) Milano
con Giulia Niccolai (monaca buddhista), Paolo Jachia e Alice Pareyson (autori del volume battiato la cura 27 canzoni commentate)
sono stati invitati il Maestro residente Ven. Tenzin Khenrab Rinpoche e Franco Battiato
La canzone d’eccellenza cambia la percezione dell’arte e della società. È l’ambito dove cercare potenti stimoli contenutistici calati nell’immaginario collettivo. Battiato riprende i fondamenti del Buddhismo: l’approccio non è dogmatico o consolatorio, ma intelligente, razionale oltre che emotivo e metafisico.
Nel tempio buddhista di Milano intendiamo riportare l’attenzione sulle uniche due tematiche fondamentali di cui tutti inconsciamente sanno ma di cui (quasi) nessuno consapevolmente parla…
libri di riferimento: battiato la cura 27 canzoni commentate di Paolo Jachia e Alice Pareyson
in collaborazione con: