la creazione nota
«Era la creazione nota, quella sorta di chiacchiericcio infinito, elaborata da un creatore a sua volta progettato da un creatore più grande e potente, tra loro rivali come sono rivali tutti gli esseri, che si scrutano con una malcelata diffidenza, per niente risolutiva.»
«… la poesia era irritante, concluse. Qualcuno ne era padrone e qualche altro no. Perché? Se avesse insistito nell’approfondire il fenomeno ne sarebbe uscito decentrato, privo di concretezza, stupito, contestato e torbidamente atterrato. Perché? Cos’era in fondo la poesia se non un insieme di parole. Chi poteva affermare che non lo fosse? E cos’era il pensiero? Un insieme di parole od un insieme di assiomi? E cos’era l’assioma se non un’arroganza ed un vizio del pensiero. E cos’era il vizio? Un software non proveniente da fonte sicura?»