
fausta squatriti


“La Passeggiata di Buster Keaton 1964 – 1966” personale di Fausta Squatriti
Galleria Bianconi, Milano
24 Gennaio – 22 Febbraio 2019 prorogata al 15 marzo
La mostra vuole indagare le origini del lavoro dell’artista, esponendo il ciclo pittorico “La Passeggiata di Buster Keaton”, creato nei primi anni Sessanta e rimasto fino ad ora inedito.
Il titolo è attinto da un’opera teatrale di Federico Garcia Lorca, dal poeta stesso definita come farsa, scritta nel 1928 dopo l’incontro con Salvator Dalì. La contraddizione tra la leggerezza della passeggiata e l’enigmatica malinconia di Buster Keaton, per la giovanissima artista è lo spunto per una raffigurazione giocosa di spazi entro i quali si dibattono figurine dagli acidi colori ammiccanti che si narrano come diverse da quello che sono. Aggregate sulla soglia di una nuvola, si gettano nel nulla mentre la tromba del giudizio annuncia l’allegra, inconsapevole disfatta.
Grandissime tele, ma anche piccolissime, come quella che arricchisce l’esemplare n°1 del suo primo libro d’artista ispirato a “Tatane” del patafisico Alfred Jarry, anch’esso esposto in questa mostra.
In quei primi anni ‘60 la borghesia milanese, desiderosa di rinnovarsi, si andava liberando delle cornici intagliate, o decorate a stucco, che ornavano i quadri di famiglia, per sostituirle con il listello bianco suggerito dagli architetti. La giovane artista ne trova, e se ne innamora, parecchie, presso il corniciaio Viganò, e fa fare i telai in funzione delle cornici. La sofisticata, quanto incompresa, operazione, anticipa la messa in opera del Kitsch, la cui popolarità inizierà qualche anno dopo, in massima parte per lo studio che ne ha fatto Gillo Dorfles.
Le cornici si mettono in antagonismo con la dilagante spazialità rosa, celeste, ma anche nera, mettendone in crisi la contagiosa allegria. Al tempo non capita, si convince di avere sbagliato, si libera momentaneamente di quasi tutte le cornici, per riproporle in mostra oggi, ricongiunte alle tele su cui sono parte integrante.
In mostra sono presenti anche sei maschere realizzate da Fausta Squatriti nel 2012 per un breve spettacolo teatrale intitolato “Ora d’Aria” ideato e realizzato prendendo frammenti di testi a lei inviati da amici poeti, assemblati secondo la surrealista regola del caso. Attraverso di esse, cinquant’anni più tardi, è possibile rileggere la linea poetica de “La Passeggiata di Buster Keaton”, un mondo mai rinnegato. Le maschere, che raffigurano sei stati d’animo importanti nell’umana psicologia, Malinconia, Morte, Arroganza, Paura, Lussuria, Follia, diventeranno protagoniste di una performance la cui regia è curata da Associazione A, che si occupa di teatro e performing arts, diretta da Irina Galli. Il testo polifonico e dalla tagliente ironia ci propone non tanto dei personaggi, quanto una sorta di canto corale di esseri fatti di parola più che di carne, cui le maschere raffigurano, dando loro vita, alla perfezione.
La messa in scena si concentra sul rapporto tra attore e maschera facendo sì che l’attore incarni pienamente la stilizzazione che la maschera rappresenta. Il corpo vivo si annulla, lasciando pieno spazio all’identità della parola nella sua rappresentazione più pura.
Titolo mostra: “La Passeggiata di Buster Keaton” Indirizzo Galleria Bianconi: via Lecco 20, Milano.
Opening: 23 Gennaio 2019, ore 18:00
Regia performance a cura di Associazione A ore 19:00
Dal 24 gennaio al 15 marzo 2019
h. 10:30 – 13:00; 14:30 – 18:30
Lunedì – Venerdì h. 10:30–13:00, 14:30–18:30 Sabato su appuntamento.
Info: www.galleriabianconi.com – +39 02.22.22.83.36.

fausta squatriti biography
Fausta Squatriti was born in Milan in 1941, and since her exordium she has been active on the international art scene. While studying at the Brera Academy, in 1960 she held a one-person exhibition at the Galleria del Disegno in Milan, introduced by Roberto Sanesi. In 1962 she studied under Oskar Kokoshka in Salzburg and in 1964 exhibited at Galleria dell’Indiano in Milan, introduced by Gillo Dorfles. In 1965 she was awarded the San Fedele Prize, the only prize of that time reserved to young artists, very seldom awarded to a woman.More
Beata solitudo, sola beatitudo installazioni 2002 – 2005, testo critico di Valerio Dehò
Beata solitudo, sola beatitudo
installazioni 2002 – 2005
di Valerio Dehò
Fausta Squatriti entra nelle ferite del Mondo e degli uomini per rappresentarne la vulnerabilità e la certezza della precarietà. La sua non è solo la constatazione di una realtà che non rivela mai il suo proprio essere se non nell’oblio della superficie, ma anche la ricerca di un livello esistenziale perduto, ma ancora tracciabile. Se negli anni 90 la sua ricerca si era portata verso il mondo della natura e del rapporto distruttivo con l’uomo, con un’indagine sulla morte che non ha paragoni nell’arte contemporanea, recentemente ha indagato i luoghi abbandonati, quelle dimenticanze della società che esistono e aspettano un’altra occasione di vita.More

comunicato stampa mostra: BEATA SOLITUDO SOLA BEATITUDO
nt art gallery
via dal Luzzo, 6/c 40125 Bologna
info@ntartgallery.com
www.ntartgallery.com
Titolo mostra: BEATA SOLITUDO SOLA BEATITUDO.
Artista: Fausta Squatriti.
Testo critico: Valerio Dehò.
Periodo: dal 05.11.05 al 01.12.05
Orari: dal martedì alla domenica dalle 15.00/20.00 e lunedì su appuntamento.
Vernissage: 5 novembre 2005, ore 18.00
BEATA SOLITUDO SOLA BEATITUDO riunisce la produzione più recente di Fausta Squatriti. La mostra comprenderà varie installazioni di natura polimaterica, tecnicamente eterogenee e sviluppate su più piani. I volumi, realizzati in tufo, granito o ferro interagiscono quindi in modo dialogico con le immagini fotografiche, con i pigmenti pittorici e i pastelli su carta. Pittura, fotografia e scultura concorrono alla realizzazione di installazioni inedite e coinvolgenti, sviluppate con una ricerca formale nuova, in cui le forme classiche di dittico e trittico vengono reinventate come pagine di un libro.More
28 marzo 05
di fausta squatriti
Riprendono il viaggio.
Non hanno trovato lavoro pane buongoverno e benevola procreanza
a casa loro.
Dispiace vederli riemergere al problema sulle nostre belle spiagge devote ai profani arredi dell’oltre
con polmoni gonfiati d’acqua
allo scolo di coscienza
e inguardabile errore di potenti ancora in prima pagina a scansare
clamore con rozzi provvedimenti.More
vedere per credere/per raccontare come tratto le immagini
di fausta squatriti
Nel ciclo di lavoro ” La commedia Umana” ho scelto il solo volto umano a raffigurare l’umanità come straordinario messaggero ed esemplificatore della mia indagine relativa ai diversi significati attribuibili all’immagine avente ‘riconoscibilità’ nel reale.
Sul volto dell’uomo chiunque lo guarda non avrà dubbi, vi riconoscerà la sua stessa ‘commedia umana’, attribuendo a quella fisionomia un ‘valore’ certo, affidato alla riconosciblità.
Questo accade in generale con ogni immagine mimetica,mentre quando l’immagine non si riferisce al reale mimeticamente, il suo valore viene definito come ‘astratto’, discosto dalla realtà, appartenente ad un altro ‘ceto’.More

la perversione ellittica nel linguaggio di Giordano Bruno // da Kiliagono, poligono dai mille linguaggi
(da KILIAGONO, poligono dai mile linguaggi, numero ZERO, dic. 1992, all’insegna del pesce d’oro, edizioni di Wanni Scheiwiller, Milano)
di Gaetano delli Santi
Questo saggio invoca il caso, nella forma in cui il calcolo delle probabilità c’insegna a manipolarlo, solo perché si tratta deIl’unico modello matematico a disposizione di chi cerca di cogliere l’ignoto e l’incontrollabile.
(Benoit B. Mandelbrot)
i
Di Bruno si potrebbe dire che per procacciarsi idee s’era incamminato eri plein air a penetrare lo stillicidio di una luce votata agli enteroclismi, repellendo l’intenzione di erigerla nel sole.
“Ma che fo io? che penso? Son forse nemico della generazione? Ho forse in odio il sole?” (G. Bruno).More