prefazione al volume vieste avamposto di avanguardia
di Marisa Napoli
Perché parlare d’Avanguardia è segno di contraddizione? O ottusa opposizione o fulminante passione: queste sono le reazioni che anche ultimamente mi è capitato di registrare non solo tra i giovani, liceali o abilitandi della scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario, futuri insegnanti dunque, ma -cosa più sorprendente- anche nei salotti letterari e persino nella redazione di una nota rivista milanese, dove il termine ha avuto l’effetto travolgente di un’onda anomala.
L’avversione nei confronti dell’Avanguardia forse è data anche dal fatto che il linguaggio massmediale e l’organizzazione culturale postmoderna ne ha fagocitato le forme spettacolarizzandole e svuotandole di contenuti?
C’è vera conoscenza dell’universo attuale delle proposte poetiche o si procede per slogan e stereotipi?More