lezione: Antonin Artaud e il teatro della crudeltà

Lezione tenuta da Gaetano delli Santi il 6 aprile 2007 alle ore 16.00.

Il teatro della crudeltà è prima di tutto CORPO, è espressionismo e non solo perché nasce in qualche modo da questa corrente, ma perché si fa espressionismo.
Artaud concepisce il Teatro della Crudeltà, come un linguaggio iniziatico, magico e tribale, in cui le parole vengono elaborate e pensate nella loro originale potenza segnica e sensitiva.
E’ un ritorno alla forza della lallazione infantile, al vagito primitivo e al linguaggio transmentale, in grado di trasmettere significati anche attraverso l’associazione dei fonemi, come nella poesia Cubofuturista.
Le parole quindi da una parte sembrano spogliarsi di significato e di logica, dall’altro aggiungono senso, un nuovo senso, che sia potente e magico, crudele e trasformante.
Artaud rifonda il teatro attraverso una parola nuova, ma non innovativa: nuova perché risulta inusuale, ma non è né neologismo, né onomatopeica come nella concezione futuristica. Le parole sono corpi reali e il loro suono è vita e non semplice rimando ad essa.
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