tiziana colusso
Autrice di narrativa, poesia, testi per il teatro e per il cinema. Il suo percorso, sotto il segno della trasmutazione infinita, rielabora meticciati linguistici e culturali, filosofie orientali, androginie dell’immaginario.
Ha pubblicato: Né lisci né impeccabili, (racconti), Arlem, 2000, tradotti dalle riviste francesi «Europe» e “ARPA”; La criminale sono io – ciò che è stato torna a scorrere, (romanzo), Arlem, 2002; La terza riva del fiume, Le impronte degli uccelli, 2003; Il Paese delle Orme, Edizioni interculturali, 1999. Ha curato il volume di saggi Il teatro iconoclasta, Ed. Essegi, 1989 e l’antologia di autori italiani e francesi Leggende della trasformazione, Ed. Multimedia, 1995. Ha partecipato alle antologie Neo-noir, Stampa Alternativa, 1995, Almanacco delle scritture antagoniste, Odradek, 2003, e L’orrore della guerra, Datanews, 2003. È responsabile dei progetti internazionali del Sindacato Nazionale Scrittori e collabora con il Fondo Alberto Moravia, con le riviste “La Republique Internationale des Lettres” e “Buddismo & società”.
Sulla sua raccolta di poesie Italiano per straniati, fabio d’ambrosio editore, 2004, Mario Lunetta ha scritto un intervento intitolato Tiziana Colusso: un elastico teso tra Beckett e Buddha: “(…) Le assi cartesiane del libro fissano una grammatica dello straniamento (…) un percorso che procede per aggregazioni di senso e variazioni di lingua, in un libro lucidamente disegnato, strutturalmente solido. (…) Una chimica sottile: su questa ipotesi si snoda l’avventura poetica di Tiziana”.