Saggio sopra l'espressionismo

14. il colore espressionista: disordine/ordine

Dissonanza/consonanza = disordine/ordine

La dissonanza non è senza consonanza, così come il disordine non è senza ordine. È la legge universale. Ma, afferma Edgar Morin,

Edgar Morin, Il metodo. Feltrinelli, Milano 1989, pp.102-103

per concepire la dialogica dell’ordine e del disordine, bisogna mettere fra parentesi il paradigma logico in cui l’ordine esclude il disordine e all’inverso quello in cui il disordine esclude l’ordine. Dobbiamo concepire una relazione fondamentale complessa, vale a dire nello stesso tempo complementare, concorrenziale, antagonistica ed incerta fra queste due nozioni.

Ordine e disordine: una relazione complessa

L’ordine e il disordine sono così, da un certo punto di vista, non soltanto distinti, ma in opposizione assoluta; da un altro punto di vista, nonostante le distinzioni e le opposizioni, queste due nozioni sono una. Bisogna dunque comprendere che la relazione fra ordine e disordine è nello stesso tempo:

Unica origine

– una (cioè indistinta nella sua origine genesica e nel suo caos formatore);

Complementari

– complementare: tutto ciò che è fisico, dagli atomi agli astri, dai batteri agli uomini, ha bisogno del disordine per organizzarsi; tutto ciò che è organizzato o organizzatore lavora, nelle e per opera delle sue trasformazioni, anche per il disordine (aumento d’entropia);

Concorrenti

– concorrenziale: sotto un altro punto di vista, il disordine da un lato, l’ordine/organizzazione dall’altro, sono due processi concorrenti, cioè corrono nello stesso tempo, quello della dispersione generalizzata e dello sviluppo dell’organizzazione sotto forma di arcipelago;

Antagonisti

– antagonistica: il disordine distrugge l’ordine organizzazionale (disorganizzazione, disintegrazione, dispersione, morte degli esseri viventi, equilibrazione termica) e l’organizzazione reprime, dissolve, annulla i disordini.

Disordine e ordine, si confondono, si richiamano, si necessitano, si combattono, si contraddicono

Così disordine e ordine, nello stesso tempo, si confondono, si richiamano, si necessitano, si combattono, si contraddicono. Questa dialogica è in atto nel grande gioco fenomenico delle interazioni, trasformazioni, organizzazioni, in cui ognuno lavora per sé, uno per tutti, tutti contro uno, tutti contro tutti…

 

fabio d'ambrosio editore
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