Saggio sopra l'espressionismo

la visione del selvaggio

Arte espressionista opposta all’arte apollinea, plasmata da selvaggi, vicina al collasso

L’arte espressionista è dunque l’opposto dell’arte apollinea. È sconcertante, perché sembra plasmata da selvaggi. Ciò che vi si rappresenta è sempre al collasso, figure cacciate via dalle proprie forme, colori pieni di scosse, strettamente connessi alla gestualità di un selvaggio, e alla temporalità di un mondo ctònio e dionisiaco.

Hermann Bahr, Espressionismo. Silvy Edizioni, Scurelle 2012, pp.91-92

Scrive Hermann Bahr:

Il fatto che l’Espressionismo nella sua fase iniziale sia abbastanza ribelle e proceda in modo frenetico ha la sua giustificazione nelle condizioni che si trova di fronte. In realtà sono quasi le condizioni dell’uomo primitivo. La gente non sa quanta ragione abbia quando in tono di scherno dice che questi quadri sono dipinti “come da selvaggi”.

La civiltà borghese ha fatto di noi dei selvaggi

La civiltà borghese ha fatto di noi dei selvaggi. Altri barbari, diversi da quelli che Rodbertus temeva un tempo, lo minacciano: noi stessi per salvare il futuro dell’umanità dobbiamo essere barbari. Come l’uomo primitivo per timore della natura si rintana in se stesso, così noi ci rifugiamo in noi stessi di fronte a una “civiltà” che inghiotte l’anima degli uomini.

Dobbiamo come i primitivi trovare in noi stessi la forza di porci al di sopra della natura

L’uomo primitivo trovava in se stesso, nel proprio coraggio, la garanzia di porsi al di sopra della natura minacciosa e in onore di questa forza interna che gli prometteva misteriosamente la liberazione e non lo faceva disperare di fronte al terrore delle tempeste,
degli animali feroci, dei pericoli ignoti, tracciò intorno a sé un cerchio magico di segni esoterici con cui dichiarava guerra alla natura minacciosa, segni di sfida alla natura e di fede nello spirito con cui definiva ciò che gli apparteneva. Così dopo essere stati distrutti dalla “civiltà” troviamo in noi stessi un’ultima forza che non può andare distrutta: la tiriamo fuori nel nostro terrore della morte, la rivoltiamo contro la civiltà, gliela opponiamo come scongiuro: l’Espressionismo scopre in noi i sintomi dell’Ignoto in cui confidiamo perché ci salvi, i segni dello spirito imprigionato che vuole spezzare le catene, segni dell’allarme di tutte le anime angosciate.

fabio d'ambrosio editore
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