Perché dunque l’architettura espressionista si avvale dell’asimmetria?
Thompson ci ricorda che sostanze asimmetriche che si trovano in natura (come ad esempio il glucosio e l’acido malico)
D’Arcy Wentworth
Thompson, Crescita e
forma… p.154in un organismo vivente hanno la proprietà, in soluzione, di deviare dal piano della luce polarizzata in una direzione piuttosto che in un’altra. (…) L’attività ottica di questi corpi dipende, come ci ha dimostrato Pasteur nel 1860, dalla forma destrorsa o sinistrorsa delle loro molecole, e l’asimmetria delle loro molecole dà origine, successivamente, a una corrispondente disposizione, destrorsa o sinistrorsa, (o enantiomorfa) degli aggregati cristallini.
Ma se queste sostanze vengono «sintetizzate artificialmente», e perciò non presentano «attività ottica», è possibile ricavare da esse una struttura
simmetrica.
Possiamo così metaforicamente dire che dalla natura viene il concetto di asimmetria, e dal raziocinio dell’uomo il concetto di simmetria.
Tutto ciò che risponde dal mondo naturale della natura, è asimmetrico. L’asimmetria è nello stato di moto e di fatto della natura.
La forma architettonica organica si rifà all’asimmetria degli organismi e sostanze naturali, mentre la simmetria appartiene più a un programma che rivendica l’impronta di sé in una forma artificialmente-razionalmente equilibrata.